Cila Roma

Prontuario sulla cila a Roma: tutte le informazioni per seguire la pratica edilizia
Se dopo un colloquio con l’architetto ti sei sentito dire che dopo aver approntato il progetto occorre procedere con la CILA, beh sappi che non si riferiva al nome di una nuova autostrada appena inaugurata!
Se non bazzichi per gli ambienti dell’edilizia, dell’architettura e dei calcoli computometrici, di sicuro sentir parlare della CILA a Roma ha per te la stessa chiarezza di un discorso in aramaico.
Perciò se sei curioso di conoscere di più riguardo a questo acronimo, fra poco potrai scoprire di che si tratta e perché è una parte dei lavori di ristrutturazione da cui non si può prescindere. In altre parole: ti tocca familiarizzarci ma non è poi così ostico.
Per te che con ogni probabilità non sei un addetto ai lavori abbiamo cercato di raccogliere le nozioni di base affinché possa comprendere in cosa consista la CILA, a cosa serve e come presentarla in maniera corretta.
In cosa consiste e come richiedere la CILA a Roma
Innanzitutto scoprire da cosa deriva questo acronimo, ti schiarirà in parte le idee: la sigla CILA significa Comunicazione Inizio Lavori Asseverata.
È una comunicazione che viene trasmessa all’ufficio competente tecnico del comune di appartenenza di un immobile soggetto a lavori di ristrutturazione.
Ipotizziamo che tu intenda mettere mano a dei lavori in casa per ristrutturarla e che ti rivolga a un architetto per il progetto dei lavori. All’interno del progetto saranno ovviamente contenuti gli interventi che intendi eseguire nella tua casa. Per tali lavori dovrai dare comunicazione in comune, tramite appunto CILA.
La comunicazione di inizio lavori è una procedura introdotta nel 2010 e contenuta all’interno del Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. 380/2001) allo scopo di smaltire le pratiche di avvio dei lavori edili. Tale comunicazione può essere presentata anche telematicamente all’indirizzo dell’Ufficio Tecnico del Comune.
La presentazione della CILA non compete di sicuro a te ma a una figura tecnica abilitata a cui spetta la redazione dei disegni di progetto e l’asseverazione, con specificati gli interventi che si intendono eseguire nella tua casa. La CILA comprende i lavori di ristrutturazione e manutenzione straordinaria, ma esclude eventuali interventi strutturali.
Infatti, se ad esempio intendi mettere mano anche a lavori più invasivi come la manomissione, modifica o ristrutturazione di muri portanti, di scale o del solaio, in quel caso occorrerà predisporre una comunicazione di lavori diversa, chiamata SCIA, ovvero una procedura amministrativa con cui si richiede il permesso per procedere a tali lavori.
Quali sono gli interventi contemplati nella CILA
Se stai per avviare lavori di manutenzione straordinaria o restauro e vuoi sapere se rientrino nella CILA, ecco per te un elenco di quelli ammessi:
- Rifacimento degli impianti (sia idraulico, che termico, che elettrico)
- Redistribuzione spazi interni (ad esempio modificando o creando nuovi ambienti tramite pareti in cartongesso, o muretti, ecc.)
- Interventi esterni, come nel caso di tinteggiatura facciate ad eccezione di quelle sottoposte a vincolo
Naturalmente se devi presentare una CILA a Roma, sarà l’architetto a stabilire che si tratti o meno della comunicazione idonea, piuttosto che valutare l’eventuale SCIA.
È utile sapere che vi sono comunque degli interventi per i quali non è necessario presentare la CILA. Fanno parte di questa categoria:
- Il rifacimento della pavimentazione
- L’installazione di pannelli fotovoltaici o di pannelli solari
- I lavori di eliminazione delle barriere architettoniche
- I lavori di manutenzione ordinaria, quali la riparazione degli impianti, il rifacimento di intonaci, la tinteggiatura, la riparazione delle recinzioni, la sostituzione degli infissi, dei serramenti, ecc.
Quindi nel caso di manutenzione ordinaria, non occorre presentare alcuna comunicazione e si può procedere direttamente con i lavori previsti.
Segnalazioni, comunicazioni e permessi: come districarsi con la burocrazia
Abbiamo premesso poco fa che le varie documentazioni che attestano o richiedono l’avvio di lavori di ristrutturazione più o meno strutturali, vanno presentate a carico del progettista. Ti può di sicuro essere comodo avere a portata di mano un semplice schema dei vari tipi di permesso, in modo da essere più ferrato se dovessi trovarti a parlarne con l’architetto.
- SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) viene presentata quando si mettono in conto interventi di manutenzione straordinaria che coinvolgono parti strutturali. Tutti gli interventi compresi li puoi consultare tramite l’art.3 del Testo Unico dell’edilizia Dpr 380/01
- CILA (comunicazione inizio lavori asseverata) che riguarda gli interventi non strutturali e che abbiamo visto poco fa
- Ael, ovvero quando non vi è alcuna comunicazione da presentare
PdC (permesso di costruire) che viene contemplato quando si tratta di lavori di nuova costruzione
In che modo va presentata la CILA e a quali costi si va in contro
Sebbene la presentazione della CILA non competa a te, sarai tu a doverti fare carico degli oneri da corrispondere.
La CILA si presenta a mano, tramite il tecnico a cui affidi la sua redazione, oppure tramite degli appositi portali online o anche tramite PEC all’indirizzo dell’Ufficio Tecnico del Comune.
La CILA va corredata degli elaborati grafici, includendo disegni, stralci catastali e del Piano Regolatore; della relazione tecnica redatta dal tecnico; del DURC della ditta a cui affidi i lavori; del progetto degli impianti; del titolo di proprietà (successione, rogito, altro…).
In particolare per la CILA a Roma puoi fare riferimento all’apposito portale SUET. Ovviamente all’architetto che presenta la CILA viene richiesta l’iscrizione all’Albo, il possesso di una partita IVA e il rilascio della fattura per la prestazione.
Per avere un’idea indicativa del budget da mettere in conto, considera che ad esempio la CILA a Roma ha un costo di 250 euro. Dovrai considerare anche la parcella dell’architetto che però puoi considerare tra i costi detraibili previsti con la legge di bilancio per le ristrutturazioni edilizie.
Una volta protocollata la pratica, i lavori possono avere inizio e solo al loro termine, andrà trasmessa comunicazione di fine lavori corredata di alcuni documenti che spetta all’architetto produrre.